Nuovo Patent Box.

Feb 8, 2023

COS’E’?

Il Patent Box (così come modificato dal “Decreto Fiscale” (D.L. n. 146/2021) cui ha fatto seguito la Legge di Bilancio 2022 (L. n. 234/2021), è un regime opzionale che consente di maggiorare al 110%, ai fini delle imposte sui redditi e dell’Imposta regionale sulle attività produttive, le spese sostenute dall’impresa in relazione a software protetto da copyright, brevetti industriali, disegni e modelli, che siano utilizzati dagli stessi soggetti direttamente o indirettamente nello svolgimento della propria attività di impresa.

È pertanto un’agevolazione basata sui costi a differenza di quanto previsto dalla vecchia normativa sulla Patent Box che, al contrario, si basava sui redditi prodotti.

Tale agevolazione è applicabile a partire dall’esercizio 2021.

A CHI SI RIVOLGE?

Possono esercitare l’opzione i soggetti titolari di reddito d’impresa che siano titolari del diritto allo sfruttamento economico dei beni immateriali, ad eccezione delle imprese che determinano il reddito imponibile su base catastale o in modo forfettario.

Sono altresì escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità̀ aziendale, altra procedura concorsuale.

QUALI SONO GLI INTERVENTI AMMISSIBILI?

Sono rilevanti ai fini dell’agevolazione le attività classificabili come:

  • ricerca industriale e sviluppo sperimentale;
  • innovazione tecnologica;
  • design e ideazione estetica;
  • di tutela legale dei diritti sui beni immateriali.

QUALI SONO LE SPESE AMMISSIBILI?

Ai fini della base di calcolo cui applicare la maggiorazione del 110%, rilevano, purché́ non sostenute con società̀ che, direttamente o indirettamente, controllano l’impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa società̀ che controlla l’impresa, le seguenti spese:

  • spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato nello svolgimento delle attività̀ rilevanti;
  • quote di ammortamento, quota capitale dei canoni di locazione finanziaria, canoni di locazione operativa e altre spese relative ai beni mobili strumentali e ai beni immateriali utilizzati nello svolgimento delle attività̀ rilevanti;
  • spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti esclusivamente alle attività̀ rilevanti;
  • spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività̀ rilevanti;
  • spese connesse al mantenimento dei diritti su beni immateriali agevolati, al rinnovo degli stessi a scadenza, alla loro protezione, anche in forma associata, e quelli relativi alle attività̀ di prevenzione della contraffazione e alla gestione dei contenziosi finalizzati a tutelare i diritti medesimi.

N.B. Le spese sono rilevanti nella misura in cui NON si riferiscono a privative “in corso di concessione”, ovvero quelle per le quali sia stata depositata la domanda ma non sia stato ancora emesso il relativo titolo di registrazione.

QUALI SONO LE SPESE AMMISSIBILI?

Gli incentivi possono essere richiesti per il sostenimento di spese relative a:

a) Spese relative all’acquisto ed installazione di Impianti, Componenti, Sistemi, Programmi Informatici, nuovi di fabbrica, ovvero mai utilizzati e fatturati direttamente dal costruttore (o dal suo rappresentante o rivenditore). Sono ricomprese in tale categoria anche gli investimenti a maggior contenuto trasformativo, diretti alla sostenibilità della produzione in termini di risparmio energetico quali, a titolo esemplificativo, sistemi robotizzati “intelligenti”, hardware e software per il telecontrollo energetico, soluzioni per il monitoraggio dei consumi energetici, componenti e sistemi automatizzati basati sull’Internet of Things (IoT) ai fini dello sviluppo sostenibile. Sono comprese anche le spese per fornitura, installazione e posa in opera necessarie all’adeguamento energetico degli involucri edilizi;

b) Spese per Opere Edili ed impiantistiche strettamente necessarie e inscindibilmente connesse alla realizzazione del Progetto di investimento e ad esclusivo asservimento degli impianti oggetto di finanziamento;

c) Spese Tecniche-Amministrative, purché strettamente connesse al Progetto e necessarie per la preparazione o attuazione (es. Diagnosi energetica), fino al 10% delle spese totali ammesse.

N.B. L’investimento deve prevedere un programma di spesa ammissibile di importo non inferiore a € 150.000,00 e non superiore a € 2.000.000,00.

QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEL NUOVO PATENT BOX?

Il nuovo Patent Box prevede un meccanismo di recapture su base ottennale che consente di estendere la super deduzione fiscale ai costi di ricerca e sviluppo sostenuti negli otto esercizi antecedenti a quello di ottenimento della privativa industriale.

Ciò significa che se un’impresa ha ottenuto una privativa industriale nel 2021, sarà possibile applicare la super deduzione del 110% ai costi di ricerca e sviluppo sostenuti per la realizzazione di tale privativa sin dal 2013.

Inoltre, la produzione del set documentale nel corso di accessi, ispezioni, verifiche o di altra attività istruttoria da parte dell’Amministrazione finanziaria consente al contribuente di avvantaggiarsi del regime della “penalty protection” e cioè della disapplicazione della sanzione da “dichiarazione infedele” qualora dai controlli effettuati venisse rettificata la maggiorazione fiscale e di conseguenza quantificata una maggiore imposta dovuta (o un minor credito spettante).

QUAL E’ LA PROCEDURA DI ACCESSO AL BENEFICIO?

L’agevolazione prevede la sola procedura di autoliquidazione del beneficio da parte del contribuente (non è pertanto contemplata, neanche in forma facoltativa, la procedura di ruling, come nella vecchia Patent Box).

L’opzione per il nuovo Patent box deve essere comunicata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta al quale si riferisce.

L’opzione decorre dal periodo d’imposta cui si riferisce la dichiarazione, ha durata quinquennale ed è irrevocabile e rinnovabile.

COME SI CALCOLA IL BENEFICIO? ESEMPIO PRATICO

Si supponga di aver ottenuto un brevetto nel 2021 e di aver sostenuto spese di R&S dal 2013 al 2020 (8 anni antecedenti all’ottenimento della privativa) per un totale di 8.000 euro (1.000 euro/anno).

L’extra deduzione fiscale ammonterebbe quindi a 8.800 euro (8.000 x 110%).

Considerando un’IRES del 24% e un’IRAP del 3,9%, il risparmio fiscale sarebbe pari a 2.455 euro (8.800 euro x 27,9%).

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