Credito d’imposta investimenti nel Mezzogiorno: l’agevolazione è scaduta il 31 dicembre 2023.

Gen 8, 2024

Con la fine dell’anno è giunto a scadenza sia il Credito d’imposta investimenti nel Mezzogiorno sia il bonus ZES; conseguentemente risulteranno agevolati i soli investimenti realizzati entro tale data.

Più precisamente, per gli investimenti realizzati entro la data del 31/12/2022 non sarà più possibile presentare la comunicazione per l’accesso al beneficio.

Caso contrario, invece, per gli investimenti realizzati a partire dal 01/01/2023 e fino al 31/12/2023, sarà possibile presentare la comunicazione fino alla data del 31/12/2024.

Come noto, il Credito d’imposta in questione sostiene gli investimenti:

  • nel Mezzogiorno, in particolare Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo. (ex art. 1, commi da 98 a 108, della legge 28 dicembre 2015, n. 208);
  • nelle Zone Economiche Speciali (ZES) (ex art. 5 del decreto legge 20 giugno 2017, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2017, n. 123);
  • nelle Zone Logistiche Semplificate (ZLS).

Il credito d’imposta ottenibile è pari a 45% per le piccole imprese, 35% per le medie imprese e 25% per le grandi imprese (Abbruzzo ed è legato agli investimenti nel Mezzogiorno concernenti le acquisizioni:

  • in macchinari, impianti e attrezzature varie relativi alla creazione di un nuovo stabilimento;
  • per ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente;
  • per diversificare la produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente;
  • finalizzati a un cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente, ovvero, per le grandi imprese localizzate nelle aree di cui all’art.107, par. 3, lett. c), del TFUE, quelli a favore di una nuova attività economica.

Nessuna proroga quindi, sebbene, nonostante i rumors che speravano in una estensione del beneficio: la ragione va ritrovata nel subentro, a partire dal 1° gennaio 2024, della nuova ZES unica, ad opera del DL 124/2023, convertito con modificazioni dalla L. 162/2023.

A far data dal 1° gennaio 2024, quindi, la nuova Zona economica speciale per il Mezzogiorno – ZES unica, ricomprende i territori delle otto regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna.

Nei fatti, sono le stesse regioni che hanno usufruito fino al 31 dicembre 2023 del credito d’imposta del Mezzogiorno.

PROBLEMA SETTORE AGRICOLO

Non si intravedono soluzioni, nonostante i continui solleciti degli scorsi mesi, al problema causato dall’Agenzia delle entrate ai settori agricolo e della pesca impossibilitati a richiedere l’autorizzazione alla fruizione del credito d’imposta per gli investimenti del Mezzogiorno per l’annualità 2023.

Tale situazione in principio ha fatto pensare ad un errore commesso da Sogei nella creazione del software. Ma purtroppo non è così: infatti, cercando di rinvenirne l’origine, dalla scheda informativa aggiornata presente sul sito delle Entrate si evince che l’agevolazione non si applica «ai soggetti che operano nei settori dell’agricoltura e della pesca e acquacoltura».

Tale affermazione non solo è in contrasto con la legge, ma anche con il tenore delle istruzioni alla compilazione del modello licenziato dal provvedimento direttoriale prot. n. 188347/2023 del 1° giugno scorso, dalle quali, con riferimento all’indicazione dei settori in questione, emerge che «la casella non può essere barrata se la comunicazione è presentata per beneficiare del credito d’imposta ZES o del credito d’imposta ZLS» senza comunque citare il bonus Mezzogiorno. Posizione, peraltro, anche questa discutibile.

Il problema necessita di una soluzione urgente affinché le imprese possano fruire degli aiuti spettanti.

Sebbene ormai superato il termine del 31 dicembre 2023, per beneficiare degli aiuti c’è tempo fino al 31 dicembre 2024 per presentare il modello relativo agli investimenti per i quali nel 2023 è sorto il diritto al beneficio.

Tuttavia si auspica in un imminente intervento: ci riusciranno?

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