La Programmazione Strategica

Mag 30, 2022

La stragrande maggioranza degli imprenditori si affanna nella ricerca del bene o dell’investimento più confacente alla propria attività al fine di partecipare ai diversi bandi disponibili. Quindi partendo dai bandi attivi, adatta la sua idea imprenditoriale, in modo che l’investimento sia più finanziabile possibile. Niente di più sbagliato!

Un imprenditore cosciente sa bene che è la programmazione strategica la chiave di svolta dei suoi investimenti e di tutti i progressi che potrà apportare alla sua azienda.

 

FINANZA AGEVOLATA, A COSA PUO’ REALMENTE SERVIRE PROGRAMMARE GLI INVESTIMENTI

Nell’ambito della finanza agevolata, due sono gli errori che non puoi permetterti di commettere quando ti accingi a programmare strategicamente un investimento:

Primo errore: Non puoi effettuare un investimento e verificare, solo in un secondo momento se è disponibile un incentivo per quella determinata spesa. Sicuramente avrai perso l’opportunità di partecipare a quell’agevolazione. Gli investimenti, nella stragrande maggioranza dei casi, possono essere effettuati, infatti, solo successivamente alla presentazione della domanda.

Secondo errore: Chiedere al tuo commercialista di fiducia quali sono gli incentivi attualmente esistenti e decidere su quali di essi investire.

Il punto di partenza è porsi delle domande analizzando la reale situazione in cui si trova l’azienda. ‘Ho realmente necessità di quel determinato bene per crescere? Se sì, in quali tempistiche?’

Capita spesso, infatti, che il soggetto preso dalla furia di voler effettuare un investimento acquisti un qualcosa che in realtà non gli serve.

La mossa strategica da compiere sarà quella di programmare le spese!

Ed ecco che entra in gioco la programmazione strategica, la quale si configura come quel processo mediante il quale si fissano gli obiettivi in un arco temporale ben definito, durante cui si verifica la reale possibilità di accedere agli incentivi per quel determinato tipo di investimento.

 

IL CREDITO D’IMPOSTA. TUTTO CIO’ CHE C’E’ DA SAPERE

Un esempio è quello del credito d’imposta investimenti in pubblicità.

Tale opportunità viene riconosciuta a favore dei professionisti e delle relative imprese che effettuano investimenti in pubblicità esclusivamente su quotidiani cartacei o digitali o su emittenti televisivi e/o radiofoniche: la misura del credito corrisponderà al 50% delle spese sostenute nell’anno.

Ad esempio, una spesa di 1000 euro comporterebbe potenzialmente ad usufruire di un credito d’imposta pari a 500 euro da scontare in compensazione F24 per il pagamento di tasse, imposte e contributi.

La dotazione disponibile per questo specifico incentivo è molto scarna rispetto a quelli che potrebbero essere i beneficiari che vorranno usufruire dell’incentivo: ragion per cui, investendo 1000 euro dovrei recuperarne 500, ovvero il 50%, ma in effetti non è detto che riuscirò a beneficiarne. Qualora le domande dovessero superare la dotazione prevista, il credito d’imposta verrà ripartito per tutti coloro i quali avranno inviato la comunicazione, ma sempre in proporzione all’ammontare disponibile.

Ecco quindi, che il nostro credito d’imposta di 500 euro potrebbe tranquillamente scendere a 200-300-400 o se non addirittura 50 euro.

 

INVESTIRE CON CRITERIO. PERCHE’ LA PIANIFICAZIONE E’ COSI’ IMPORTANTE PER LE AZIENDE?

Da tutto ciò emerge l’importanza della programmazione. Qualora io fossi un’impresa che ha sempre effettuato spese in pubblicità, indipendentemente dal credito d’imposta, avrei certamente la convenienza a partecipare a questo incentivo poiché per la mia impresa, poiché ottenere un credito d’imposta che sia pari al 20-30-40-50% sarebbe pur sempre un guadagno. Qualora invece, la mia impresa non abbia mai sostenuto spese in pubblicità su quotidiani cartacei o digitali e io supponessi, grazie a tale investimento, di recuperare buona parte delle spese per effetto del credito d’imposta, potrei non ottenere il risultato sperato. Rispetto a ciò sarebbe preferibile virare allora altrove, utilizzando tale somma per investimenti che potrebbero essere sicuramente più profittevoli.

Investire sì, ma con criterio!

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