Ufficiale lo schema D. lgs sul “CODICE DEGLI INCENTIVI” per le imprese.

Ott 25, 2024

Via libera al codice unico degli Incentivi.

Un testo unico per superare la frammentazione degli attuali strumenti agevolativi e rendere più efficiente, omogeneo ed efficace il sostegno alle imprese.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha approvato lo scorso 21 ottobre lo schema di decreto legislativo sul “Codice degli Incentivi“, in attuazione della Legge del 27 ottobre 2023, n. 160 che ha delegato al Governo la revisione del sistema delle agevolazioni alle imprese.

Struttura del testo -Un testo composto da 29 articoli, suddivisi in 5 Capi, lo schema di decreto attraversa tutto il processo connesso alla realizzazione del sostegno pubblico mediante incentivi alle imprese, definito “ciclo di vita dell’incentivo”, vale
a dire programmazione, progettazione, attuazione, pubblicità e valutazione dei risultati.

Strumenti digitali -Nel dettaglio, il primo tratto qualificante della proposta è rappresentato dalla centralità degli strumenti digitali, a partire dal ‘Registro nazionale degli aiuti di Stato’ e dalla piattaforma telematica ‘Incentivi.gov.it’ – entrambe in capo al Mimit – che verranno potenziate.

Verrà sviluppato infatti progressivamente un insieme di nuovi servizi a supporto delle diverse attività del ciclo di vita delle agevolazioni che andranno a formare il “Sistema incentivi Italia”.

Secondo tratto qualificante del nuovo Codice è da ritrovarsi nella standardizzazione e razionalizzazione dei processi di utilizzo, di richiesta e di applicazione degli incentivi.

A riguardo vengono introdotte disposizioni per uniformare i principali contenuti dei bandi adottati dalle amministrazioni competenti, con la previsione anche di un “bando-tipo” in materia di incentivi alle imprese.

Strumenti di programmazione – Vengono poi introdotti strumenti di programmazione dell’intervento pubblico in funzione
dei risultati, aspetto che rappresenta un elemento di rilevante novità.

La realizzazione del Programma Triennale degli Incentivi sarà infatti supportata dallo svolgimento di attività valutative che il codice prevede nel corso dell’intero del ciclo di vita dell’agevolazione.

A tal fine sarà istituito presso il Mimit il “Tavolo permanente degli incentivi”, una sede stabile di confronto tra Amministrazioni responsabili dello Stato, delle Regioni e delle Province Autonome.

Cause esclusione -Viene, altresì, introdotta una disciplina che regola le cause di esclusione all’accesso alle agevolazioni, come per esempio la sussistenza di una causa interdittiva in materia di documentazione antimafia, violazioni delle norme in
materia di contributi previdenziali e mancata assicurazione per danni da calamità naturale.

Coordinamento tra politiche di incentivazione statali e regionali e rafforzamento delle funzioni di controllo in materia di aiuti di Stato (articolo 5) -Al fine di assicurare l’adeguato coordinamento tra politiche di incentivazione statali e regionali, presso il Ministero delle imprese e del made in Italy è istituito il Tavolo permanente degli incentivi, costituente una sede stabile di confronto alla quale partecipano rappresentanti delle Amministrazioni responsabili centrali e delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano.

La composizione e l’organizzazione del Tavolo, presieduto dal Ministro delle imprese e del made in Italy o da suo delegato, è definita con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, sentita la Conferenza unificata.

Bando tipo (articolo 6) – Gli incentivi sono attivati con bandi delle Amministrazioni responsabili, sulla base del Programma triennale degli incentivi.

I predetti bandi contengono, principalmente, i seguenti elementi:

  • finalità, ambito generale di applicazione e base giuridica del bando;
  • risorse disponibili, con esplicitazione delle riserve applicabili, incluse quelle volte a valorizzare specifici elementi premianti;
  • individuazione del Soggetto competente allo svolgimento delle diverse attività comprese nel ciclo di vita dell’incentivo, specificando, in particolare, le attività eventualmente affidate;
  • condizioni soggettive di ammissibilità alle agevolazioni dei proponenti;
  • operazioni agevolabili o presupposti oggettivi dell’agevolazione e indicazione, per gli incentivi che prevedono la realizzazione di un programma di spesa, delle spese ammissibili;
  • agevolazioni concedibili e modalità di determinazione del relativo ammontare, ed eventuale inquadramento ai sensi della disciplina in materia di aiuti di Stato;
  • procedure per l’accesso e l’erogazione ovvero la fruizione dell’agevolazione;
  • disciplina delle variazioni, intese come modificazione di elementi soggettivi o riferiti all’oggetto delle agevolazioni intervenute successivamente alla fase di ammissione all’agevolazione;
  • circostanze ed effetti della revoca delle agevolazioni;
  • modalità del controllo sulla corretta utilizzazione delle agevolazioni;
  • disposizioni funzionali alla realizzazione delle attività di monitoraggio e di valutazione, con particolare riferimento alla raccolta di dati utili nel corso dei procedimenti amministrativi riferiti all’incentivo e agli eventuali adempimenti in capo al beneficiario;
  • disposizioni in merito al trattamento dei dati personali.

Motivi di esclusione (articolo 9) –L’inadempimento dell’obbligo di stipula di contratti assicurativi a copertura dei danni previsto dall’articolo 1, comma 101 della legge 30 dicembre 2023, n. 213 è tra i motivi di esclusione dagli incentivi.
Lavoratori autonomi (articolo 10) -Qualora il bando, in quanto compatibile con le finalità e le caratteristiche dell’incentivo, preveda la partecipazione anche dei lavoratori autonomi, essi accedono alle condizioni previste per le piccole e medie imprese, ad esclusione dei requisiti il cui possesso non è richiesto per l’esercizio dell’attività di lavoro autonomo, che non si configurano come strettamente funzionali alle specificità dell’incentivo e che possano ostacolare o limitare di fatto l’effettiva partecipazione dei lavoratori autonomi medesimi.

Nei casi predetti, i bandi definiscono apposite disposizioni per la disciplina dei requisiti di accesso dei lavoratori autonomi.

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